La frase “essere come la moglie di Cesare” è una raccomandazione e vuol dire essere tenuti a comportamenti al di sopra di ogni sospetto, di specchiata onestà e moralità.
Il detto allude a un episodio della vita di Giulio Cesare (100-44 a.C.), narrato da Svetonio in “Vita di dodici Cesari”, secondo cui il Triunviro avrebbe ripudiato la moglie Pompea per aver scoperto che Publio Clodio, spasimante della donna, approfittando di una festa dedicata alla dea Bona cui potevano partecipare soltanto le donne, si era introdotto, travestito da suonatrice, nella sua casa per incontrarla. Al processo di divorzio Cesare affermò di non sapere nulla dell’accaduto e quando gli venne domandato per quale motivo volesse allora ripudiare Pompea, rispose: “Perché credo che la moglie di Cesare non debba essere neppure sfiorata dal sospetto”.
In realtà le motivazioni del ripudio erano puramente politiche.