La tomba di un imperatore cinese, vissuto più di 2.100 anni fa, ha restituito i resti più antichi di tè rinvenuti finora, hanno detto i ricercatori che hanno usato la scoperta per datare parte dell’antica Via della Seta.
Un team di ricercatori provenienti da Cina e Gran Bretagna ha scritto sulla rivista Scientific Reports che i resti sono stati recuperati da dei pozzi di sepoltura presenti intorno alla tomba di Liu Qi, il quarto Imperatore della dinastia Han vissuto tra il 188 e il 141 a.C., e la moglie.
Un team di ricercatori provenienti da Cina e Gran Bretagna ha scritto sulla rivista Scientific Reports che i resti sono stati recuperati da dei pozzi di sepoltura presenti intorno alla tomba di Liu Qi, il quarto Imperatore della dinastia Han vissuto tra il 188 e il 141 a.C., e la moglie.
Il più antico riferimento scritto al tè risale all’anno 59 a.C. I resti fisici più antichi mai scoperti sono centinaia di anni più recenti rispetto alla nuova scoperta, risalenti alla dinastia settentrionale dei Song (960-1,127 d.C.).
“Il nostro studio rivela che il tè veniva bevuto dagli imperatori della dinastia Han fin da 2.100 anni fa“, ha precisato il team.
Hanno confrontato questo tè con residui rinvenuti tra i reperti di sepoltura nel Gurgyam Cemetery in Tibet, e lo hanno datato a circa il secondo o terzo secolo d.C.
Questo ha rivelato che il tè veniva già trasportato dalla Cina in Asia centrale e in Tibet diverse centinaia di anni prima di quanto precedentemente registrato – retrodatando il fenomeno di circa 1.800 anni, hanno detto i ricercatori. Il tè non cresce in Tibet.
“Ciò indica che un ramo della via della Seta passava attraverso il Tibet occidentale, in quel momento,“.
La precedente più antica testimonianza di commercio del tè è stata trovata lungo la Via della Seta in Tibet, Asia centrale o in Asia meridionale da Chia. Risaliva alla dinastia Tang (618-907 dC).
“Questi dati indicano che il tè era parte del commercio di prodotti di lusso, insieme ai tessuti, che si muovevano lungo la Via della Seta circa 2.000 anni fa e veniva scambiato fino in Tibet“, è quanto ha rivelato lo studio.
Il tè oggi è considerato la bevanda più popolare dopo l’acqua – viene bevuto regolarmente da tre quarti della popolazione mondiale.
I resti ritrovati sono troppo deteriorati per essere inequivocabilmente identificati come foglie o germogli, quindi il team ha utilizzato l’analisi molecolare per identificare quello che erano.
Questo tè derivava molto probabilmente dalla pianta Camellia, dice lo studio.